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Pressofusione zama

La pressofusione in zama rappresenta – insieme a quella in alluminio – una delle specialità della fonderia bresciana Metalli Pressofusi, che oltre 60 anni opera per clienti italiani e internazionali, collocandosi tra le aziende storiche del distretto industriale bresciano, storicamente popolato da un numero eccezionalmente alto di operatori nel mondo della fusione dei metalli e delle lavorazioni connesse.

La nostra nascita nella città di Lumezzane – dove Metalli Pressofusi ha avuto la sua prima sede storica per oltre 40 anni – ci lega in particolar modo alla produzione di getti pressofusi in zama – che non è un metallo ma una lega metallica non ferrosa composta di zinco, alluminio, magnesio e rame. Il nome della lega – che all’estero è invece zamak (in tedesco) o zamac (in inglese) – dichiara la sua composizione: si tratta infatti di un acronimo (Z= zinco, A= Allluminio, MA = Magnesio) dove la K del nome tedesco, e la C dell’inglese, si riferiscono proprio al rame (Kupfer, in tedesco e copper in inglese).

Sin dal periodo tra le due guerre fu una lega molto utilizzata nella zona (allora spesso usata anche senza aggiunta di rame), generando un know-how speciale nel trattamento di questa lega di metalli, grazie alla presenza in zona dei migliori stampisti e di fabbriche artigiane che si applicarono con maestria e ingegno all’utilizzo della lega e alla risoluzione delle problematiche connesse. E quindi la pressofusione in zama è da decenni attività nella quale eccelliamo: Maurilio Bugatti, co-titolare di Metalli Pressofusi dagli anni ’60 al 1997, ricevette anche premi per alcune sue realizzazioni particolarmente complesse.

Nota per il suo basso punto di fusione, intorno ai 400 °C, la zama ha caratteristiche di buona resistenza meccanica e i getti pressofusi che si ottengono da questa lega – grazie anche a un ramo di colata più fluido – presentano maggior precisione (anche nel caso di forme più complesse e di minor spessore) di quelli ottenuti ad esempio con l’alluminio e consentono quindi tolleranze nel range dei 5 centesimi di millimetro.

Caratteristiche e proprietà della zama

  • bassa temperatura di fusione;
  • maggiore fluidità della colata;
  • buona resistenza agli urti e alla corrosione;
  • possibilità di ottenere spessori sottili;
  • alta lavorabilità meccanica
  • verniciabile
  • conducibilità termica;
  • lavorazioni galvaniche,
  • economicità.

Le leghe di zama più usate in pressofusione

Le leghe di zama indicate nella normativa europea EN 12844 (European Standard for Zinc Alloy Castings) e adatte al processo di pressofusione a camera calda sono quattro, identificate dalle sigle ZP3, ZP5, ZP2 e ZP8. Sono tutte basate sul sistema zinco-alluminio, ma variano le percentuali di altri elementi, come il rame. Il controllo rigoroso delle percentuali viene compiuto allo scopo di ottenere una serie di vantaggi e di caratteristiche. L’alluminio e il rame hanno sostanzialmente lo scopo di aumentare resistenza e durezza della lega.
La scelta di una lega specifica si opera in funzione delle esigenze di progettazione, per ottenere ad esempio getti pressofusi più resistenti alla corrosione o invece dotati di caratteristiche meccaniche migliori.
Le due leghe più comunemente utilizzate sono la ZP3 e la ZP5. La ZP2 infatti è molto resistente ma è più facilmente soggetta a invecchiamento, mentre la ZP8, molto dura grazie al suo alto contenuto di alluminio, è più costosa e di più complessa lavorazione

ZP3

La lega di zinco indicata con la designazione abbreviata ZP3 (il cui simbolo è ZnAl4) è praticamente una lega binaria di zinco ed alluminio (che è presente in percentuali comprese tra il 3,7 e il 4,3). Praticamente assente il rame (0,1%).

La sua stabilità dimensionale è elevata, ma offre – rispetto ad esempio alla ZP5 – una migliore resistenza alla corrosione e pertanto una potenziale maggior durata in determinate condizioni.

ZP5

La lega di zinco indicata con la designazione abbreviata ZP5 (il cui simbolo è ZnAl4Cu1) si distingue dalla ZP3 per la presenza di rame, che è compresa tra le percentuali dello 0,7 – 1,2. Poiché il rame conferisce maggiore durezza, è facile intuire che la lega ZP5 risulterà più indicata in tutti quei casi in cui c’è la necessità che il getto pressofuso risultante sia davvero resistente all’impatto (rendendolo tuttavia meno lavorabile meccanicamente).

Le nostre presse per la pressofusione in zama

Disponiamo attualmente di 2 presse espressamente dedicate alla pressofusione di zama, diversificate per la loro potenza, che sono in grado di produrre pezzi in una gamma di peso che va dai 5 agli 800 gr.

Presse per zama

1 pressa
70 tonnellate
1 pressa
125 tonnellate

Servizi aggiuntivi:
lavorazioni galvaniche zama

Le caratteristiche intrinseche della zama – che è utilizzata in diverse varietà a seconda della percentuale di rame – grazie alla presenza in altissima percentuale dello zinco (che si aggira intorno al 95%) la qualificano come materiale ideale per tutta una serie di trattamenti galvanici che hanno il duplice scopo di aumentarne la già alta resistenza alla corrosione e di migliorarne l’estetica. Le lavorazioni galvaniche più comunemente praticate sui getti pressofusi in zama sono la zincatura, la nichelatura, la cromatura, la argentatura e la ramatura.

Grazie a una rete collaudata e selezionata di fornitori – scelti nel tempo tra le aziende più affidabili dell’area industriale della Lombardia in cui operiamo, la provincia bresciana, storicamente popolata da un numero eccezionalmente alto di operatori nel mondo della fusione dei metalli e delle lavorazioni connesse  – siamo in grado di gestire tutte queste lavorazioni, a completamento delle attività di pressofusione in zama realizzata in fonderia.

Metalli Pressofusi infatti opera spesso come capo commessa per la propria clientela, gestendo ogni passaggio, preliminare e posteriore alla pressofusione in zama, evitando inutili e complesse movimentazioni di merci e fornendo il prodotto finito come da specifiche. Naturalmente ci occupiamo anche della conservazione e dello stoccaggio degli stampi.

Controllo qualità

Al di là delle consuete operatività di avviamento della produzione di un lotto, come la verifica della qualità progettuale dello stampo e la sua ottimizzazione, eseguiamo in proprio un rigoroso controllo qualità - che prevede anche la radioscopia a campione dei getti pressofusi per verificare la presenza di eventuali difetti (tipicamente porosità o microcrepe che potrebbero compromettere il pezzo, soprattutto in presenza di forature o filettature) - oltre alle prove di tenuta e di montaggio e altri eventuali test aggiuntivi.

Lavorazioni meccaniche e verniciature zama

Oltre ai trattamenti galvanici siamo in grado di far realizzare tutte le lavorazioni meccaniche sui pezzi finiti: dalle sgrossature realizzate per portare in tolleranza le superfici di pezzi che richiedono - mediante l'aggiunta di guarnizioni - una tenuta ottimale, alle forature, alle filettature e alla tranciatura.

Siamo in grado inoltre di far realizzare verniciature sia a polvere sia a spray, con vernici e processi ecologici.

Siamo in grado inoltre di far realizzare verniciature - spesso utilizzate nel caso di pezzi pressofusi in alluminio - sia a polvere sia a spray, con vernici e processi ecologici.

Servizi speciali

Pressofusioni in zama in piccoli lotti

Metalli Pressofusi lavora da sempre con clienti piccoli e grossi, in vari ambiti merceologici. La nostra fonderia è stata ed è al servizio di aziende dell’automotive come della pneumatica, dell’oleodinamica, dell’illuminazione e della rubinetteria. Ma abbiamo anche lavorato con importanti aziende di arredamento, producendo accessori e parti di dettaglio, o nella serramentistica e persino nel mondo dell’accessoria nautica.

Tuttavia un particolare servizio che stiamo da tempo curando, ben sapendo quali difficoltà possa incontrare questo tipo di clientela, è quello di seguire con cura chi ha bisogno di realizzare pressofusioni di zama in piccoli lotti: serie a piccola tiratura che richiedono la medesima cura e attenzione riservata alle grandi commesse.

Il medesimo servizio si opera per conto di fonderie che lavorano solo su grandi numeri e che magari non dispongono di macchine adatte ai piccoli lotti o il cui ciclo produttivo non consente di inserire lavorazioni su piccoli lotti.